Tanabata 七夕
significa letteralmente “settima notte” e deriva da una leggenda cinese che narra della storia di due amanti sfortunati che possono ricongiungersi solo il settimo giorno del settimo mese lunare.
Il Tanabata fa parte delle cinque festività nazionali più importanti dell’anno chiamate gosekku 五節句.

La leggenda
Due giovani, Orihime e Hikoboshi, erano rispettivamente la tessitrice e il pastore dei piani celesti e provvedevano alle loro attività con solerzia.
La principessa Orihime tesseva in riva al fiume celeste Amanogawa (la via lattea), era molto dotata nelle arti e una buona figlia ma triste poichè non aveva ancora conosciuto l’amore.
Suo padre Tentei (identificato con il padre celeste, o l’universo stesso) si preoccupò allora di presentargli il giovane pastore che viveva dall’altra parte del fiume.
I due si innamorarono e si sposarono immediatamente. L’amore però li distrasse dai loro doveri, Tentei non aveva più vestiti e le mucche scorrazzavano in giro per tutto il cielo.
Adirato a causa del loro comportamento irresponsabile, il padre celeste li divise riportando Orihime sull’altra sponda per punirli ma Orihime pianse mille lacrime, dunque il padre mosso a pietà permise ai due amanti di potersi vedere la settima notte del settimo mese se avessero lavorato duramente durante il resto dell’anno.

L’erba di bambù è la casa degli Dei
Si pensa che i bambù siano la dimora degli dei (yoroshiro) e le decorazioni di Tanabata sono un’offerta al cielo con decorazioni che contengono desideri.
Nell’antichità, quando le persone offrivano il cibo agli antenati, lo ponevano su foglie di bambù sfruttando le proprietà antibatteriche della pianta, mentre nel giorno di Tanabata le foglie di bambù venivano fatte galleggiare lungo il fiume a simboleggiare desideri e impurità che fluivano via.